Domande Frequenti

La nostra esperienza e professionalità ci consentono di offrirti servizi di manutenzione e assistenza caldaie a Roma e provincia. Uno dei nostri punti forti nell’assistenza e manutenzione caldaie sono gli interventi rapidi. Siamo centro multimarche, ovvero abbiamo professionisti esperti delle principali marche di caldaie del mercato: BAXI, VAILLANT, ARISTON, RIELLO, BERETTA, SAUNIER DUVAL, JUNKERS, SYLBER etc.

La manutenzione periodica della caldaia, oltre ad essere obbligatoria per legge ogni anno, ti consente di risparmiare sui costi della tua bolletta e ti garantisce la massima sicurezza per te e la tua famiglia. Per garantire un alto livello del servizio di assistenza e manutenzione caldaie a Roma e provincia, tutti i nostri tecnici sono costantemente aggiornati sulle ultime disposizioni normative e tecniche del settore e sui nuovi prodotti presenti sul mercato. Contatta i nostri uffici per avere maggiori informazioni sui servizi da noi offerti o per conoscere i costi dei nostri abbonamenti per l’assistenza caldaie e la manutenzione caldaie a Roma e provincia. Il nostro personale è a vostra disposizione per rispondere a tutte le vostre domande! Se non sai a chi rivolgerti per l’assistenza caldaie a Roma, contattaci! Sapremo fornirti risposte adeguate alle tue esigenze e consigliarti nella scelta del prodotto più adatto!

Ecco alcune domande frequenti che voi clienti ci sottoponete quando si tratta della manutenzione e assistenza caldaie Roma:

I nostri tempi di intervento sono rapidi e seguiamo il cliente in maniera professionale e puntuale. Ci occupiamo anche di richiamare il cliente per ricordare la manutenzione caldaie annuale e fissare l’appuntamento per la pulizia della caldaia.

La manutenzione della caldaia è un obbligo di legge. E’ importante perché consente di mantenere alta l’efficienza della caldaia, infatti una caldaia non in perfetta efficienza aumenta il consumo di gas, quindi anche della bolletta.

Consente di verificare che non ci siano perdite di gas e/o perdite di acqua, insomma di avere la sicurezza che l’impianto sia a norma e non sia in pericolo. Inoltre, la legge prevede che venga effettuata l’analisi dei fumi per controllare la qualità del funzionamento e garantire una combustione ottimale.

Infatti, in caso di parametri irregolari, il tecnico procede subito con la regolazione della caldaia.

Con il collaudo, anche detto prima accensione, il tecnico certifica il corretto funzionamento della caldaia e la corretta combustione (analisi dei fumi). 

E’ importante eseguire il collaudo entro un mese dall’installazione per avere l’adeguato supporto in caso di malfunzionamento della caldaia.

Se possiedi un’impianto domestico con potenza inferiore ai 35 Kw devi richiedere l’analisi dei fumi ogni due anni. Attento a non confondere l’analisi dei fumi e la manutenzione, che deve essere eseguita ogni anno, come prescritto dalle case produttrici! Per le caldaie con potenza compresa tra i 35 Kw e 116 Kw alimentate a gas, l’analisi è da effettuarsi una volta all’anno. Ogni due anni per gli impianti con potenza compresa tra i 35 Kw e 350 Kw o superiore ai 350 Kw.

Si, se l’impianto è individuale le manutenzioni ordinarie sono a carico dell’occupante, in quanto responsabile della caldaia.

Prima di tutto caro cliente verifica di non avere perdite di acqua da un qualsiasi termosifone, procedi a ricaricare impianto dal rubinetto di carico della caldaia fino ad una pressione massima di 1,5 bar ,chiudi ora il rubinetto e prova il funzionamento. Se tutto ti sembra regolare tieni semplicemente sotto controllo per qualche giorno la pressione. Se hai dubbi o la pressione non rimane stabile contatta il nostro numero verde sarai servito al meglio.

La nostra società non si occupa di idraulica ma possiamo indicarti tra un gruppo di collaboratori quello più vicino a te che ti possa dare il miglior servizio, ed eventualmente il fornitore di materiale più indicato per le tue esigenze! Se inoltre sei già nostro cliente e sei iscritto alle newsletter ricordati che hai delle agevolazioni.

Nel periodo invernale c’è il pericolo di gelate che possono compromettere l’impianto. Le soluzioni possono essere lo svuotamento dell’impianto o l’installazione del kit antigelo!

Contattaci se hai una caldaia a Roma o provincia per un sopralluogo da parte del tecnico, valuteremo insieme come affrontare il gelido inverno!

Il cronotermostato evoluto è un dispositivo di nuova generazione, che dispone di sensori ambientali, e serve per regolare e conservare la temperatura all’interno di un appartamento o di un ufficio al grado desiderato. 

Il cronotermostato evoluto classe V consiste in un sistema di termoregolazione in grado di controllare la caldaia a condensazione affinché permetta di variare la temperatura dell’acqua di mandata al variare delle condizioni ambientali.

La Legge di bilancio 2018 prevede le detrazioni fiscali del 65% per la sostituzione dei generatori esistenti con caldaie a condensazione di classe A abbinate a un sistema di termoregolazione evoluto, ovvero di classe V, VI e VIII. 

Sono molte le cause che concorrono a peggiorare la salute delle nostre caldaie, una di queste è il calcare.
Il dosatore di polifosfati aiuta a prevenire i danni che il calcare potrebbe apportare ad una caldaia, creando una pellicola all’interno delle tubazioni che protegge l’intero impianto, di fatto impedendo al calcare di aderire alle pareti.
In pratica è un efficace strumento anticalcare che viene integrato nella caldaia, in grado di impedire, tramite un processo fisico e chimico, la formazione di incrostazioni di calcare nelle tubazioni e nelle componenti vitali della stessa, e il conseguente deterioramento.
Il corretto funzionamento del dosatore dipende dalla durezza dell’acqua, che viene erogata dall’impianto.
L’utilizzo di un dosatore di polifosfati, proteggendo la caldaia dal malfunzionamento, garantisce a lungo andare un inevitabile risparmio sulle bollette, dovuto ad una maggiore efficienza dell’impianto.
Viene installato da personale esperto all’ingresso dell’acqua ed è obbligatorio per legge.
Il Decreto Ministeriale 25 del 26 giugno 2015, detto anche DM requisiti minimi, dichiara l’obbligatorietà dell’utilizzo di un dosatore di polifosfati, che prescinda dal tipo di utilizzo del generatore di calore, sia solo per acqua calda o anche per il riscaldamento.
Il filtro deve essere ricaricato periodicamente con dei sali per le caldaie, la durezza dell’acqua e la dimensione del dosatore (che deve essere proporzionale all’impianto) sono tra i fattori che influiscono sulla durata.

Il filtro defangatore depura l’acqua da residui di terra, fango ed altre impurità e previene guasti e malfunzionamenti della caldaia. 

Nelle caldaie non si deposita unicamente il calcare, ma anche terra, fango, sabbia ed altri detriti che a lungo andare possono provocare guasti anche irreparabili, danneggiando seriamente le componenti più importanti, come lo scambiatore o la pompa di circolazione. 

Inoltre se l’impianto venisse ostruito, la caldaia scalderebbe meno e quindi brucerebbe di più, con un conseguente aumento dei costi in bolletta. 

Per prevenire il deposito si consiglia quindi l’installazione del filtro defangatore che, come suggerisce il nome, depura l’acqua dell’impianto.

Il filtro ha un magnete presente all’interno che riesce ad attirare a sé i residui separandoli dall’acqua, proteggendo così le componenti più delicate delle caldaie.

Questo tipo di filtro viene installato sul circuito di ritorno della caldaia, ovvero all’ingresso, proprio per filtrare il ciclo dell’acqua che va dall’impianto alla caldaia.

Il libretto d’impianto è la carta di identità di un impianto termico, in cui vengono riportate le caratteristiche e le informazioni tecniche. È un documento ufficiale che, se aggiornato correttamente, rende un impianto termico a norma, perfettamente funzionante ed efficiente dal punto di vista energetico.

Chi lo deve compilare? 

Il libretto d’impianto deve essere compilato, nella sua prima pagina, dal responsabile dell’impianto, con i dati identificativi, le altre schede sono invece di pertinenza di un tecnico specializzato come un installatore o un manutentore. È necessario compilare il libretto in caso di nuova installazione o di un’opera di manutenzione. 

Al termine della compilazione i dati andranno spediti, sempre dal tecnico specializzato, al catasto regionale, in risposta si riceverà un numero (il codice catastale) da trascrivere sul libretto. 

Quando sono obbligatori?

Gli impianti termici devono essere obbligatoriamente accompagnati dal libretto d’impianto, lo stabilisce il decreto ministeriale del 10 febbraio 2014, che recepisce quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 74/2013. 

Il libretto quindi deve censire tutti gli impianti che contribuiscono alla climatizzazione dell’abitazione. Dagli impianti per il riscaldamento della casa, il teleriscaldamento, gli impianti per raffreddare la casa nel periodo estivo, agli apparecchi di cogenerazione.

La pratica ENEA è la procedura online di invio di documentazione all’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie energia sviluppo economico sostenibile), necessaria per chi, cittadini, condomini e imprese, voglia richiedere l’Ecobonus 65% e il Bonus Ristrutturazioni 50% o 60% finalizzati al risparmio energetico per beneficiare delle detrazioni fiscali IRPEF. 

Riguarda gli interventi conclusi nel 2019 o iniziati nel 2020 (da concludersi entro il 31 dicembre 2021) e deve essere inviata entro 90 giorni dal termine delle opere trasmettendo l’elenco dei lavori effettuati.

Se il lavoro riguarda la sostituzione di impianti termici, per esempio la sostituzione della caldaia a condensazione, è necessario inoltrare la comunicazione Enea sempre entro 30 giorni dal cambio della caldaia. 

I documenti necessari 

Per la detrazione fiscale del 65% entro 90 giorni dal termine dei lavori deve essere trasmessa ad Enea, attraverso il sito dedicato dell’ente, la documentazione costituita da:

  1. Attestato di qualificazione energetica (Allegato A al “decreto edifici”);
  2. Scheda descrittiva degli interventi realizzati (Allegato E).

In alcuni casi è sufficiente una documentazione semplificata, costituita unicamente dall’Allegato E (nel caso di sostituzione di impianti termici con caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza o impianti geotermici a bassa entalpia o di sostituzione di scaldacqua di tipo tradizionale con scaldacqua a pompa di calore per a.c.s.).

Una caldaia a condensazione è una valida alternativa alle caldaie a gas, rispetto a quest’ultima riesce a recuperare e a sfruttare tutto il calore contenuto nei gas di scarico del vapore acqueo, trasformandolo poi in energia. 

Una caldaia a condensazione utilizza la tecnologia a condensazione per sfruttare al meglio il calore che genera. 

Quando viene bruciato un combustibile, i gas vengono rilasciati attraverso una canna fumaria. In un sistema di caldaie non a condensazione questi gas verrebbero rilasciati nell’atmosfera e il loro potenziale di riscaldamento andrebbe perso. 

In una caldaia a condensazione i gas caldi vengono catturati e reimmessi nell’impianto attraverso uno scambiatore di calore nel cosiddetto circuito primario. A seconda del tipo di caldaia, il circuito primario trasferisce poi il calore al circuito di riscaldamento (radiatori) o all’acqua calda sanitaria. Il calore ottenuto invece di diventare uno scarto si trasforma in risorsa ed energia utile. Il risparmio che si ottiene è di circa il 35% rispetto ad una caldaia a gas.

La caldaia a condensazione sfrutta una fonte energetica supplementare ad una caldaia tradizionale.

Ne esistono di diversi modelli per potersi adattare alle molteplici esigenze e caratteristiche dell’abitazione in cui andranno installate. Le dimensioni di una caldaia a condensazione sono misurate dalla loro potenza in kilowatt (kW). Ad esempio, le case con 2-3 camere da letto e un bagno avranno spesso una caldaia a condensazione con una potenza di 23-30 kW.

Le valvole termostatiche sono dei dispositivi, che regolano il flusso di acqua calda nei termosifoni, in base alla temperatura desiderata. Attraverso questa regolazione, il calore viene usufruito e dosato in maniera diversa in ogni stanza, a nostro piacimento.

Se impostate in modo corretto, le valvole termostatiche per radiatori permettono di creare diverse zone di riscaldamento in tutta la casa, pur avendo un solo impianto di riscaldamento centralizzato.

In breve sono un modo semplice ed economico per controllare la potenza termica di un radiatore e la temperatura di una stanza.

È un meccanismo piuttosto semplice da capire e consiste di due parti principali: la testa della valvola e il corpo della valvola, con la testa (come ci si potrebbe aspettare) che si trova sulla parte superiore del corpo.

Quando la temperatura della stanza inizia a cambiare, una capsula termosensibile nella testa si espanderà o si contrarrà, spostando automaticamente un perno nel corpo della valvola che provoca l’apertura o la chiusura della valvola.

Se la temperatura nella stanza scende un po’ troppo, la capsula si contrarrà ed estrarrà il perno; permettendo a più acqua calda di entrare nel radiatore e di aumentarne quindi la temperatura.

In caso di interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, lo Stato per risparmiare mette a disposizione del cittadino alcune detrazioni fiscali o lo sconto in fattura immediato. 

Il Decreto Rilancio (art.119-121del D.L.19 maggio 2020, n. 34) concede all’utente finale la possibilità di cedere la detrazione fiscale al fornitore dei lavori per ottenere uno sconto in fattura, che consiste nel poter ottenere uno sconto reale e immediato per tutti i lavori di ristrutturazione edilizia ed efficientamento energetico. 

È possibile quindi sostituire la caldaia o il climatizzatore usufruendo della detrazione fiscale del 65% e chiedendo lo sconto immediato all’esercente. La detrazione ammissibile è di massimo 30.000 euro per unità abitativa

Per prolungare la vita dell’impianto di riscaldamento, e garantirne quindi l’efficienza energetica, potrebbe essere necessario il lavaggio chimico dell’impianto. 

Nel corso degli anni, la ruggine e il calcare possono accumularsi nei tubi del sistema della caldaia centrale, impedendo all’acqua calda di circolare in modo uniforme.

Il lavaggio quindi serve per prevenire o risolvere qualche malfunzionamento di impianti e caldaie, soprattutto quelle a condensazioni; problemi dovuti a depositi di calcare, corrosioni o incrostazioni. 

Per ottimizzare la resa dei propri impianti è consigliato far eseguire il lavaggio ogni 6/7 anni per gli impianti tradizionali con termosifoni e ogni 5/6 anni per gli impianti con radianti a pavimento.

Per quanto riguarda la questione legislativa invece, il DPR n. 59/09 (in attuazione D.L. n. 195/2005 e n. 311/2006) prevede il lavaggio chimico quando viene sostituita la vecchia caldaia con una nuova a condensazione, per avere a disposizione un impianto al massimo della sua efficienza.

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