Il lavaggio chimico della caldaia è un intervento di manutenzione straordinaria che serve a rimuovere incrostazioni, calcare e sporcizia che si accumulano nel circuito idraulico.

Questi depositi possono causare diversi problemi e compromettere il regolare funzionamento della caldaia, provocando:

  • Riduzione dell’efficienza energetica: la caldaia deve lavorare di più per scaldare l’acqua, con conseguente aumento dei consumi di gas o metano.
  • Aumento del rumore: il calcare può ostruire i tubi e creare turbolenze che generano rumore durante il funzionamento della caldaia.
  • Malfunzionamenti: le incrostazioni possono bloccare i componenti della caldaia, causando malfunzionamenti e rotture.
  • Rischio di perdite: il calcare può corrodere i tubi e causare perdite d’acqua.

Il lavaggio chimico serve dunque a preservare efficienza e corretto funzionamento della caldaia, rappresentando una soluzione importantissima per prolungare la longevità del sistema.

Come funziona il lavaggio chimico della caldaia?

Tra le diverse metodologie di pulizia, il lavaggio chimico rappresenta un intervento di manutenzione straordinaria particolarmente efficace per rimuovere incrostazioni calcaree e altri residui che si accumulano nel circuito idraulico della caldaia.

Questo tipo di intervento solitamente prevede quanto segue:

Ispezione preliminare

Il tecnico inizia con un’ispezione della caldaia e dell’impianto per valutare lo stato di usura e la presenza di eventuali criticità. In questa fase, il professionista potrebbe richiedere informazioni all’utente sulle abitudini di utilizzo e sulla manutenzione ordinaria della caldaia.

Predisposizione dell’impianto

Vengono installati degli appositi raccordi e tubi di bypass per collegare la caldaia ad una pompa specifica per il lavaggio chimico. La pompa consente di far circolare il prodotto chimico all’interno dell’impianto in modo sicuro e controllato.

Iniezione del prodotto chimico

Il tecnico immette nella pompa il prodotto chimico disincrostante, dosandolo in base alle dimensioni dell’impianto ed alla gravità delle incrostazioni. Il prodotto, a base di agenti chimici specifici, è in grado di sciogliere il calcare e le impurità senza danneggiare i componenti metallici della caldaia.

Circolazione del prodotto

La pompa viene avviata ed il prodotto chimico inizia a circolare all’interno dell’impianto per un periodo di tempo variabile, in genere dalle 2 alle 4 ore. Durante questa fase, il tecnico monitora la temperatura e la pressione del circuito per assicurare il corretto svolgimento del processo.

Risciacquo e neutralizzazione

Al termine del ciclo di lavaggio, la pompa viene utilizzata per risciacquare l’impianto con dell’acqua pulita per rimuovere i residui del prodotto chimico. Successivamente, si introduce un prodotto neutralizzante per azzerare l’acidità del prodotto disincrostante e proteggere i componenti metallici dalla corrosione.

Rimozione dei raccordi e verifica finale

Vengono rimossi i raccordi ed i tubi di bypass utilizzati per il lavaggio chimico, la caldaia viene riavviata ed il tecnico verifica il corretto funzionamento e l’assenza di perdite.

Quanto costa il lavaggio chimico della caldaia?

I costi per un intervento di lavaggio chimico della caldaia variano a seconda di diversi fattori, tra cui:

  • Tipo di caldaia: le caldaie murali a gas sono generalmente più economiche da pulire rispetto alle caldaie a basamento o a pellet.
  • Potenza della caldaia: le caldaie più potenti hanno un circuito idraulico più grande, quindi il lavaggio richiede più tempo ed un maggior impiego di prodotti chimici.
  • Dimensione dell’impianto di riscaldamento: anche in questo caso, gli impianti con molti radiatori richiederanno più tempo e più prodotti chimici per essere trattati.
  • Tariffa del tecnico: i prezzi sono variabili e possono dipendere dall’esperienza del tecnico, dalla posizione geografica e dalle politiche delle varie aziende.

Generalmente, l’importo medio di un lavaggio chimico della caldaia è compreso tra 200 e 500 euro.

Quando effettuare il lavaggio chimico della caldaia?

Il lavaggio chimico della caldaia dovrebbe essere eseguito ogni 2-4 anni, a seconda della durezza dell’acqua e dell’utilizzo della caldaia.

Se la vostra acqua domestica dovesse presentare una spiccata durezza, risultando molto calcarea, potrebbe essere necessario realizzare il lavaggio più frequentemente.

Per effettuare un corretto lavaggio chimico della caldaia sarà necessario rivolgersi ad un tecnico abilitato e certificato, il quale conoscerà tutti i passaggi, utilizzerà dei prodotti chimici specifici e seguirà le procedure di sicurezza corrette.

Alcune offerte speciali possono includere il lavaggio chimico della caldaia insieme ad altri interventi di manutenzione, come ad esempio la revisione annuale o la sostituzione del bruciatore.

Ecco alcuni consigli per risparmiare sul lavaggio chimico della caldaia:

  • Confrontate i preventivi di diversi tecnici.
  • Approfittate di eventuali offerte speciali o promozioni.
  • Commissionate il lavaggio chimico in bassa stagione, quando i prezzi sono più bassi.

Un regolare lavaggio chimico della caldaia aiuta a mantenerla efficiente e sicura, evitando riparazioni e sostituzioni costose

Il Conto Termico è un programma di incentivazione introdotto dal Decreto MISE 16/02/2016, mirato a promuovere interventi di piccole dimensioni per migliorare l’efficienza energetica ed incoraggiare la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Questo programma è gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici S.p.A.), una società interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze.

Ecco cosa afferma l’articolo 1 del Decreto:

“Il presente decreto aggiorna la disciplina per l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili secondo principi di semplificazione, efficacia, diversificazione e innovazione tecnologica nonché di coerenza con gli obiettivi di riqualificazione energetica degli edifici della pubblica amministrazione”.

Il Decreto stabilisce chi può richiedere gli incentivi del Conto Termico e le modalità di accesso agli stessi: tra i soggetti ammessi ci sono le Amministrazioni Pubbliche ed i Soggetti privati, purché soddisfino determinate condizioni, come il possesso del diritto di proprietà dell’edificio e la disponibilità dell’edificio stesso.

Il soggetto responsabile è colui che ha sostenuto direttamente le spese per gli interventi e richiede gli incentivi al GSE, assumendo la responsabilità dell’intervento.

Un aspetto importante del Conto Termico è la possibilità per i soggetti ammessi di avvalersi delle Energy Service Company (ESCo) per la gestione degli interventi.

Le ESCo sono società che eseguono interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica, assumendo il rischio dell’iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento.

Per quanto riguarda le modalità di accesso agli incentivi, il Decreto individua due possibilità, l’accesso diretto e la prenotazione.

L’accesso diretto prevede che il soggetto responsabile trasmetta al GSE l’istanza di concessione degli incentivi, mentre la prenotazione è disponibile per le Amministrazioni Pubbliche e le ESCo operanti per conto di esse.

Gli incentivi del Conto Termico vengono erogati in base a specifiche percentuali rispetto alla spesa sostenuta per gli interventi.

Queste percentuali variano a seconda del tipo di intervento e delle tecnologie adottate, con una gamma che va dal 40% al 65%: ad esempio, l’installazione di pompe di calore può beneficiare di un incentivo fino al 65% della spesa.

Gli interventi ammissibili al Conto Termico sono suddivisi in categorie:

  • 1A coibentazione
  • 1B infissi
  • 1C caldaie a condensazione
  • 1D sistemi di schermatura
  • 1E edifici ad energia quasi a zero
  • 1F sistemi efficienti di illuminazione
  • 1G building automation
  • 2A pompe di calore
  • 2B caldaie e stufe a biomasse
  • 2C solare termico
  • 2D scalda acqua a pompa di calore
  • 2E impianti ibridi a pompa di calore.

Gli interventi riguardanti i privati sono quelli della categoria 2.

Sia gli interventi di efficienza energetica che quelli di produzione di energia termica da fonti rinnovabili possono usufruire degli incentivi previsti dal programma.

Infine, per quanto riguarda la tempistica, gli incentivi possono essere erogati in diverse modalità, tra cui un’unica soluzione o tramite rate mensili.

Gli importi fino a € 5.000 vengono erogati in un’unica soluzione, mentre quelli superiori possono essere rateizzati secondo quanto indicato nel Decreto.

In conclusione, il Conto Termico rappresenta un importante strumento di incentivazione per promuovere interventi di efficienza energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili, contribuendo così alla riduzione dei consumi energetici e all’adozione di tecnologie sostenibili.

Ecco un utile riepilogo:

A chi è rivolto?

Il Conto Termico è rivolto a:

  • Privati cittadini: proprietari di edifici residenziali.
  • Imprese: titolari di attività commerciali o industriali.
  • Pubbliche Amministrazioni: enti locali, scuole, ospedali, ecc.

Quali interventi sono incentivati?

Vediamo gli interventi incentivati dal Conto Termico.

Interventi di efficienza energetica:

  • Isolamento termico dell’involucro edilizio (cappotto termico, infissi, ecc.).
  • Sostituzione di impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione o pompe di calore.
  • Installazione di sistemi di schermatura solare (tende da sole, persiane, ecc.).

Interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili:

Come funziona il conto termico?

Il Conto Termico funziona a sportello: le domande di accesso agli incentivi possono essere presentate in determinati periodi dell’anno e le domande sono valutate in base all’ordine di presentazione ed alla priorità degli interventi.

In caso di approvazione della domanda, il beneficiario riceve un contributo in denaro. Il contributo è erogato in due tranche:

  • Un anticipo del 50% all’avvio dei lavori.
  • Il saldo del 50% a fine lavori, previa verifica della loro conformità ai requisiti previsti.

Quali sono i vantaggi del Conto Termico?

Il Conto Termico offre i seguenti vantaggi:

  • Riduzione dei consumi energetici e delle bollette.
  • Aumento del valore dell’immobile.
  • Contribuzione alla tutela dell’ambiente.
  • Accesso a finanziamenti agevolati.

Per maggiori informazioni sull’incentivo del Conto Termico e su come accedervi, vi consigliamo di visitare il sito web del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) all’indirizzo : https://www.gse.it/servizi-per-te/efficienza-energetica/conto-termico. 

Qui troverete una panoramica dettagliata del programma, i requisiti per poterne beneficiare e le istruzioni su come procedere con la richiesta.

Se preferite parlare direttamente con un operatore per ottenere assistenza o chiarimenti, potete contattare il numero verde del GSE al 800 90 96 96. Un esperto sarà lieto di rispondere alle vostre domande e fornirvi tutte le informazioni di cui avete bisogno riguardo al Conto Termico.

Inoltre, è possibile trovare ulteriori informazioni utili presso i Centri di Assistenza Energetica (CAE), che offrono consulenza specializzata sull’efficienza energetica e sulle misure di risparmio energetico disponibili. Potete contattare il CAE più vicino a voi per ricevere supporto personalizzato e assistenza nella compilazione della documentazione necessaria per accedere all’incentivo.

Altro punto di riferimento sono le associazioni di categoria e i professionisti qualificati nel settore dell’efficienza energetica. Questi enti e professionisti possono fornire consulenza professionale e supporto tecnico per valutare le vostre esigenze specifiche e identificare le soluzioni migliori per migliorare l’efficienza energetica della vostra abitazione o del vostro edificio.



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