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Caldaia: 10 cose da fare prima di accenderla

Prima di accendere l’unità di riscaldamento, soprattutto in vista del periodo autunnale e invernale, bisognerà assicurarsi che l’impianto funzioni correttamente ed in modo sicuro.

Un approccio che preveda una sorta di manutenzione preventiva manterrà la caldaia operativa in modo sempre efficiente e metterà al riparo da guasti e malfunzionamenti del tutto evitabili, permettendo inoltre di risparmiare su eventuali riparazioni, perché si anticiperà l’insorgere di problematiche più gravi.

In questo articolo vedremo 10 passaggi da effettuare prima di rimettere in funzione la caldaia, con l’obiettivo di mantenere inalterato il buon funzionamento dell’impianto, ottimizzare i consumi e risparmiare sulla bolletta.

Ecco i 10 passaggi da compiere prima dell’accensione della caldaia

  • Controllo periodico

Il cosiddetto Bollino Blu è un controllo obbligatorio per legge (D.L. n.192 del 19 agosto 2005, D.P.R. 74/2013, direttiva europea 2002/91/CE, D.Lgs. 311/06), attraverso il quale vengono controllati i fumi di scarico e le sostanze inquinanti emesse dal sistema, va eseguito ogni anno per impianti con potenza superiore a 100 kW, ogni 2 anni per caldaie con potenza compresa tra 10 e 100 kW (per le caldaie a combustibile solido o liquido); da eseguire ogni 2 anni per impianti con potenza superiore a 100 kW, ogni 4 anni per caldaie con potenza compresa tra 10 e a00kW (per le caldaie a gas). Si tratta di una certificazione obbligatoria per legge, eseguita da tecnici specializzati e abilitati, i quali potranno attestare il corretto funzionamento della caldaia.

  • Pulizia del sistema

Si tratta dell’analisi dei radiatori della caldaia, ed è possibile eseguirlo in autonomia, senza coinvolgere personale specializzato. In sostanza, quest’operazione consiste nell’eliminazione dell’aria in eccesso: si apre la valvola per far fuoriuscire l’aria, per poi richiuderla quando l’emissione d’acqua diverrà costante, concludendo questo passaggio tramite la verifica della pressione sul manometro della caldaia (i valori dovranno esser compresi tre 1 e 1,5 bar).

  • Controllo della temperatura dell’acqua

La temperatura dell’acqua è importantissima per il corretto funzionamento della caldaia, e dovrà sempre esser compresa tra i 45 ed i 55 gradi Centigradi. Temperature più alte daranno come risultato un notevole aumento dei consumi, con un conseguente rincaro in bolletta. Si tratta di un passaggio cruciale, molto semplice da eseguire, che non andrà assolutamente dimenticato.

  • Pulizia dei caloriferi

I termosifoni, aumentando la propria temperatura quando in funzione, potrebbero concorrere ad un cambio di colore delle pareti sui quali sono ubicati, le quali potrebbero apparire annerite. Per contrastare in parte questo fenomeno, bisognerà pulire a fondo i vari elementi che compongono l’impianto ed eliminare la polvere accumulata tra calorifero e parete. Per questo tipo di pulizia sarà possibile utilizzare un panno umido per la parte esterna, mentre per le fessure torneranno utili spazzole pieghevoli o scovolini per termosifoni, che potranno catturare la polvere in eccesso.

  • Predisposizione degli umidificatori

Gli umidificatori in ceramica dovranno sempre accompagnarsi alla presenza dei caloriferi: una volta riempiti d’acqua, potranno garantire il giusto livello di umidità all’interno degli ambienti. Basterà riempirli prima di accendere i termosifoni, controllando periodicamente il livello d’acqua.

  • Verifica della temperatura interna

La temperatura della casa dovrà essere sempre tenuta d’occhio, e non dovrebbe mai superare i 20°C, visto che si tratta della temperatura ottimale per garantire il giusto comfort all’interno dell’ambiente domestico. Livelli eccedenti porteranno solo svantaggi: temperature troppo elevate aumenteranno i consumi, porteranno ad uno spreco energetico e si riveleranno nocive per la salute, per la differenza eccessiva tra esterno ed interno.

  • Applicazione di valvole termostatiche

Le valvole termostatiche ottimizzano il risparmio energetico, perché regolano l’afflusso di acqua calda all’interno dell’impianto e riescono a mantenere una temperatura costante. Questi sistemi sono importanti anche in vista del bonus caldaia 65%, e dovranno appartenere alla classe V (termostato che varia la temperatura dell’acqua in relazione a quella dell’ambiente), classe VI (centralina di termoregolazione e sensore ambientale che modifica la temperatura dell’acqua a seconda della temperatura esterna ed interna), o classe VIII (diversi sensori controllano la temperatura ambientale). Sarà possibile realizzare un risparmio dei consumi fino al 30%.

  • Cambio di abitudini

Per non disperdere calore ed evitare sprechi energetici ed economici, sarà necessario modificare alcuni comportamenti quotidiani: no alle tende che coprono i termosifoni, evitare di mettere lo stendino vicino al calorifero per far asciugare i panni più rapidamente. Insomma, bisognerà evitare di porre qualsiasi ostacolo davanti al termosifone, perché così facendo si ostacolerebbe il normale flusso d’aria (aumentando in questo modo i consumi).

  • Cambiare l’aria

Cambiare l’aria in casa è una buona abitudine, ma bisognerà farlo diligentemente: per evitare di raffreddare eccessivamente gli ambienti, sprecando energia, sarà necessario tenere le finestre aperte per circa 15/20 minuti, evitando di lasciare spalancate per un tempo superiore.

  • Valutazione generale dell’impianto

In presenza di un impianto vecchio, bisognerebbe valutare la possibilità di cambiarlo. Con le agevolazioni fiscali previste dal Governo (Legge di Bilancio e Decreto Rilancio), oggi è anche più economico cambiare caldaia, visto che è possibile acquistare una nuova caldaia detraendo fiscalmente il 50% oppure il 65% dell’importo in 10 anni, a seconda dell’impianto che si andrà a scegliere. Queste agevolazioni hanno come obiettivo l’ottimizzazione energetica, e le nuove caldaie permetteranno un notevole risparmio economico.

 

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